Pavimentazione piazza Municpio, apprezzamenti dallo storico dell’arte Giansiracusa

“E’ una rosa dei venti che simboleggia la centralità della piazza. Ogni centro urbano, in quanto tale, ha la propria centralità e in questo caso Caltagirone l’ha recuperata contrassegnando la piazza del Municipio con una rosa dei venti particolare, costituita da un fiore di loto aperto, che si ispira alla tradizione artistica della città”.
Così Paolo Giansiracusa, storico dell’arte e ordinario di Storia dell’arte all’Accademia di Belle arti di Catania, in relazione al pannello in pietra lavica ceramizzata collocato al centro della piazza del Municipio nell’ambito dei lavori di pavimentazione del “cuore” del centro storico di Caltagirone.
Secondo il prof. Giansiracusa “l’elaborato pittorico – decorativo è stato realizzato grazie alla sensibilità degli allievi del liceo artistico nel rispetto della grande tradizione artistica calatina, legata allo stile floreale e, quindi, al culto per le forme fiorite.

Il miglior stile floreale, nell’area del Mediterraneo, è proprio quello calatino e, quindi, era normale che in questo luogo centrale fiorisse un germoglio legato all’arte floreale. Studiosi e ricercatori ci aspettavamo proprio questo, perché questo ci hanno insegnato l’architetto Fragapane e il prof. Antonino Ragona con la Scala fiorita. Sarebbe stato un errore fare altro. Quanto ai colori del pannello, essi recuperano quelli della ceramica locale: la terra d’ocra, il blu oltremare e il verde ramina. Questo elaborato sposa la storia, i simboli e i valori tutti in un *unicum *che sicuramente la realtà culturale siciliana e gli intellettuali del nostro tempo apprezzeranno e ameranno. I calatini – ha concluso il docente universitario – passeggeranno su questa rosa, la vivranno quindi in maniera concreta, diventando ape che vola su questa forma fiorita”.
“Gli apprezzamenti che giungono da uno studioso del livello del prof. Giansiracusa – sottolinea l’assessore comunale alle Politiche culturali Antonino Navanzino – colgono nel segno di un’opera caratterizzata dai segni della contemporaneità nel rispetto pieno della tradizione che parte dal periodo federiciano sino a giungere alle avanguardie artistiche del 1900. Si tratta peraltro di un lavoro che è frutto della sensibilità e dell’impegno degli studenti del liceo artistico della nostra città, che si conferma una significativa fucina formativa”.

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