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Negli ospedali siciliani mancano le mascherine filtranti a norma. Si lavora solo con le monouso inadeguate.

redazione caltagirone

Negli ospedali siciliani mancano le mascherine filtranti a norma. Si lavora solo con le monouso inadeguate.

sabato 14 Marzo 2020 - 11:32
Negli ospedali siciliani mancano le mascherine filtranti a norma. Si lavora solo con le monouso inadeguate.

Personale sanitario locale, costretto a dover fronteggiare al temibile Coronavirus senza le dovute precauzioni. Diversi medici, infermieri e operatori sanitari in genere, prestano il loro prezioso contributo alla comunità, pur sapendo di essere sprovvisti delle misure minime utili a garantire la loro salvaguardia. Non dispongono delle cosiddette mascherine filtranti FFP2 o FFP3, le uniche veramente efficaci a garantire la protezione dai virus, ma semplicemente di pochissime mascherine monouso, che a causa di carenza vengono utilizzate più e più volte. E’ quanto si registra nella maggior parte degli ospedali siciliani.È opportuno fare chiarezza su questa vicenda. Se infatti le mascherine filtranti FFP2 e FFP3 hanno un’efficacia filtrante del 92% e del 98%, quelle chirurgiche servono a poco, in quanto dispositivi medici che nascono con lo scopo di proteggere il paziente in situazioni specifiche, per esempio in sala operatoria, e non il personale sanitario. Non hanno un bordo di tenuta sul volto ma uno specifico sistema filtrante per aerosol solidi e liquidi, a differenza dei DPI, e quindi non progettate per difendere chi le indossa dai virus.

Una situazione gravosa  che coinvolge tutte le Asp siciliane. È bene ricordare a questo punto che la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità prescrive le mascherine filtranti FFP2 e FFP3 idonee per proteggersi da ‘agenti biologici aerodispersi’ come i virus. A riconoscerlo non è solo l’OMS ma anche le autorità italiane come il ministero della Salute e l’Ispesl, lo statunitense National Institute for Occupational Safety and Health (Niosh) e l’ente di normazione italiano (Uni).

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