“Il Sindaco Ioppolo e la sua Giunta sempre in ritardo su tutto, anche questa volta che si trattava di dare veramente una mano alle attività economiche e produttive della nostra Caltagirone!!”
E’ quanto dichiarano i consiglieri d’opposizione Simone Amato, Gesualdo Lo Bianco, Piergiorgio Cappello, Cristina Navarra, Vincenzo Di Stefano, Mario Polizzi, Marco Failla, Elisa Privitera che intervengono così sui provvedimenti approvati dal Consiglio comunale per sostenere la ripresa economica a Caltagirone a seguito dell’emergenza covid.
E poi proseguono così: “Una proposta di delibera che avrebbe dovuto contenere misure economiche per favorire la Fase 2, quella della ripresa post emergenza Covid-19, arriva in Consiglio dopo un mese dalla sua approvazione in Giunta, senza importi e con molte imprecisioni procedurali che l’avrebbero resa carta straccia.
Quando la commissione consiliare chiede numeri e precisazioni, ecco che la montagna partorisce il topolino: interventi per poco più di 334.000 €!!!! E nel frattempo siamo alla Fase 3.
Si poteva fare di più? Si! Noi ne siamo convinti. Si poteva fare di più come dimostrano i nostri 17 emendamenti, che hanno ripreso le proposte dei rappresentanti dei commercianti, degli artigiani, delle partite IVA, ignorate nella proposta della Giunta. Fra tutti ricordiamo quello riguardante il vincolo di utilizzare circa quattro milioni di euro , risorse che arriveranno a breve dallo Stato e dalla Regione, per incentivare e sostenere oltrechè le famiglie disagiate tutte quelle attività commerciali e produttive che hanno subito gli effetti della crisi.
Il nostro essere opposizione costruttiva ci ha portati a fare tante e qualificate proposte per il bene della città e nonostante la bocciatura di alcune di loro, noi comunque abbiamo voluto fare la nostra parte, garantendo il numero legale per la seduta e votando a favore l’intero provvedimento.
La nostra battaglia in aula sullo spostamento del mercato inchioda l’Amministrazione Comunale alle proprie responsabilità. Responsabilità che hanno tentato di scaricare sull’intero Consiglio. Un provvedimento importante quale quello del mercato, dal forte impatto sociale, non si affronta come è stato fatto. Se le ragioni erano realmente quelle legate all’emergenza e alla sicurezza sanitaria, il Sindaco poteva intervenire anche con un’Ordinanza Sindacale. Il mercato continuerà a svolgersi nel sito tradizionale non certo per merito del Decreto del Presidente Musumeci, come tentano di mascherare. L’impopolarità ha un suo peso e senza lo scudo del Consiglio Comunale sarebbe stato difficile da sopportare.
Su 17 emendamenti da noi presentati, 6 sono stati approvati, e tra questi: i 2 sullo spostamento del mercato del sabato, che hanno smascherato, facendo chiarezza, e spaccando la maggioranza, il subdolo tentativo di mistificazione posto in essere dalla Giunta; quello sull’esenzione della prima rata Imposta Municipale Propria IMU per il Turismo, quello sulla “esenzione” e non sulla “sospensione” della tassa di soggiorno, quello sull’intervento del Comune sui proprietari di immobili locati ad attività commerciali che hanno dovuto chiudere per il periodo dell’emergenza, per alleggerire i canoni di affitto a beneficio degli operatori economici; quello sulla programmazione di una massiccia e capillare campagna di promozione turistica, in sinergia con il Distretto Turistico “Val di Noto-Sud Est della Sicilia”.
Ma, ahinoi!, sono stati bocciati altri nostri emendamenti che, se approvati, avrebbero dato ossigeno alle attività produttive: quello per ulteriori riduzioni della TARI per le attività economica che hanno dovuto chiudere per il COVID, utilizzando i risparmi per l servizio di Igiene Ambientale, dovuti ai minori costi di conferimento di rifiuti in discarica, e della raccolta differenziata presso gli impianti della Zona Industriale; quello per il rinvio al 2021 del pagamento della TARI, prevedendo la bimestralità delle bollette, per le suddette attività commerciali; l’esenzione dal pagamento del COSAP anche per l’utilizzo di aree in atto occupate dalle strisce blu dei parcheggi, a favore delle attività di ristorazione, bar, pub, etc.; quello per la rinegoziazione con la SIE delle tariffe del servizio idrico e delle modalità di esenzione per i suddetti operatori economici, a partire dal mantenimento della seconda fascia tariffaria, a prescindere dai consumi per l’anno 2020.
Ma, purtroppo, i consiglieri di opposizione siamo solo 8 sui 24 dell’intero Consiglio.
Non siamo soddisfatti! Riteniamo il provvedimento insufficiente e inadeguato, e per le esigue risorse finanziarie messe in campo.
Il Sindaco e la Giunta troppo fuori tempo massimo.
La nostra battaglia continua nei prossimi giorni in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione 2020. Torneremo alla carica con la ripresentazione delle nostre proposte, ed a vigilare affinchè i quasi 4 milioni di euro dei previsti trasferimenti statali e regionali per le famiglie bisognose e per le attività produttive non vengano utilizzate per “altro” o per tappare i buchi” del bilancio comunale”.