La città di Caltagirone, nel Catanese, attende da decenni un intervento di consolidamento del quartiere Santo Stefano, che versa in pessime condizioni geomorfologiche. L’Ufficio contro il dissesto idrogeologico guidato da Nello Musumeci, presidente della Regione Siciliana, e diretto da Maurizio Croce, prende in carico questo problema finanziando la progettazione esecutiva utile alla messa in sicurezza di tutta la zona, nel versante di sud-ovest, tra la chiesa Maria Santissima dei Miracoli e via Iudeca. Si sblocca così una questione annosa, tra ritardi e lungaggini burocratiche.
Il quartiere Santo Stefano, una tra le aree a maggior instabilità idrogeologica, è infatti interessato da un vasto fenomeno franoso attivo che coinvolge le strade e diversi edifici e che ha causato cedimenti e lesioni anche di notevole entità. Non è un caso che il sito sia stato classificato con i parametri più alti: livello di pericolosità P4 e di rischio elevato R4.
Le soluzioni tecniche in progetto perseguono il duplice obiettivo di abbassare il livello della falda – principale causa di instabilità – di contrastare i fenomeni di scorrimento verso valle e di stabilizzare le zone del centro abitato maggiormente dissestate.Si prevedono le seguenti tipologie di opere: paratie di pali per il contenimento e la stabilizzazione del pendio in frana; una serie di micropali, da realizzare al piede degli edifici dissestati per migliorare le caratteristiche di capacità portante del piano di fondazione; trincee drenanti per la captazione e l’allontanamento delle acque di infiltrazione; opere di drenaggio superficiale e sistemazione idraulica per la regimazione delle acque di scorrimento superficiale.