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“Riaprite il C.A.R.A. di Mineo: costa di più noleggiare le navi che ricollocare la struttura!”. Così gli ex lavoratori del centro al ministro Lamorgese

redazione caltagirone

“Riaprite il C.A.R.A. di Mineo: costa di più noleggiare le navi che ricollocare la struttura!”. Così gli ex lavoratori del centro al ministro Lamorgese

giovedì 20 Agosto 2020 - 11:17
“Riaprite il C.A.R.A. di Mineo: costa di più noleggiare le navi che ricollocare la struttura!”. Così gli ex lavoratori del centro al ministro Lamorgese

“…Al Governo italiano costa di più noleggiare le navi che rilocare la struttura di contrada Cucinella. Riaprire il CARA di Mineo farebbe risparmiare lo Stato e poi restituirebbe un’occupazione a diverse centinaia di lavoratori, come coloro che scrivono…”. Scrivono così i 50 firmatari di questa lettera, gli ex lavoratori del Cara di Mineo che hanno deciso di rivolgersi direttamente al ministro Lamorgese.
Come si ricorderà, la decisione di chiudere il Cara fu presa dall’allora minsitro dell’Interno Matteo Salvini. Ai posteri l’ardua sentenza.
Egregio Signor Ministro Luciana Lamorgese,
“Di fronte ad una nuova emergenza umanitaria si cercano soluzioni, spesso anche assai improbabili, quando invece la soluzione è già pronta. Per accogliere i migranti esiste già il CARA di Mineo: basta solo riattivarlo! Ed oltre alla struttura c’è un patrimonio immateriale fatto di professionalità e competenze, espresso da centinaia di ex dipendenti, operatori sociali e professionisti dell’accoglienza. Al Governo italiano costa di più noleggiare le navi che rilocare la struttura di contrada Cucinella. Riaprire il CARA di Mineo farebbe risparmiare lo Stato e poi restituirebbe un’occupazione a diverse centinaia di lavoratori, come coloro che scrivono, espulsi dal mercato del lavoro non perché inutili, ma solo perché alla politica serviva presentare uno “scalpo”. Si è costruito consenso mediatico togliendo il lavoro alle persone! Oggi, con un adeguato dispiegamento delle forze dell’ordine e dell’Esercito, si può organizzare l’accoglienza dei migranti in quarantena presso il CARA di Mineo, garantendo sicurezza sia ai lavoratori che a tutti i cittadini”.
I 59 firmatari di questa “lettera aperta” (ex lavoratori del CARA di Mineo): Giuseppe Caruso, Giuseppe Tasca, Amerigo Calcaterra, Lidia Bognandi, Giovanna Indovino, Catia Famularo, Aurelio Bondi, Daniele Rinaldi, Maria Frontini, Maria Giardina, Marianna Centamori, Sandra Tringale, Eleonora Margarone, Cinzia Turrisi, Piero Carobene, Giovanni La Spina, Giuseppe Siracusa, Tania Gulizia, Giacoma Messina, Giuseppe Achille, Giovanni Bontorno, Santina Lucifora, Lucia Russo, Isabella Di Marco, Pino Casella, Concetta Testa, Carlo Rizzo, Marcello Sbrizzi, Franco Capizzi, Sebastiano Barone, Tiziana Parisi, Cinzia Testa, Daniele Ruscica, Gaetano Tinnirello, Giusy Aurora, Vittorio Camelia, Salvatore Cuius, Carmelo Francesco Antoci, Valerio Proia, Cosimo Condorelli, Gianluca Paglia, Emanuele Cocuzza, Salvatore Iannì, Ambrogio Antonio Benedetto, Giacomo Biondo, Salvina Silvia Distefano, Giancarlo Bonaviri, Gabriel Sanchez, Gianluca Gulizia, Salvatore Pagano, Omar De Caro, Giovanna Cilauro, Salvatore Genuardi, Angelo Nicosia, Marcello Di Bella, Massimo Pedalino, Giuseppe Gerbino, Massimo Gravina, Santo Russo. [image: image.png]

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