Celebrata anche a Caltagirone la Giornata della memoria e dell’accoglienza

Celebrata anche a Caltagirone la “Giornata della memoria e dell’accoglienza” che, istituita dalla legge 45/2016, ha lo scopo di commemorare tutte le vittime dell’immigrazione e di promuovere iniziative di sensibilizzazione e solidarietà. Una data simbolica, che ricorda il giorno in cui, nel 2013, 368 persone tra bambini, donne e uomini persero la vita in un naufragio al largo di Lampedusa, nel tentativo di sfuggire a guerre e violenze, attraversando il Mediterraneo stipati in barconi precari.
Una delle vittime, la numero 357, su richiesta del Consiglio comunale, fu trasportata a Caltagirone e tumulata nel cimitero calatino.
L’Amministrazione comunale, le comunità di accoglienza per adulti e minori stranieri non accompagnati del progetto Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo) – Siproimi (Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per i minori stranieri non accompagnati) di Caltagirone, assieme alle associazioni Astra e Arci Amari, quest’anno, oltre al consueto momento di preghiera in suffragio della vittima sepolta al cimitero, hanno promosso un altro gesto simbolico: la piantumazione di un albero di ulivo, donato dai progetti Sprar /Siproimi minori e adulti, nei pressi del luogo dove riposa la salma.
Il vicesindaco Concetta Mancuso ha ribadito la necessità di lavorare per avere leggi più eque, che siano a tutela dei diritti universali di tutti gli uomini e di tutte le donne di ogni parte del mondo, e di continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica affinché si possa comprendere a fondo il dramma dell’immigrazione che ogni anno miete migliaia di vittime nella traversata del Mediterraneo.
I promotori dell’iniziativa hanno espresso l’auspicio che le tragedie del mare non abbiano a ripetersi mai più e che l’albero serva a far riflettere che ogni uomo è un viandante su questa terra, che appartiene a tutti, senza limitazioni di confini geografici. Samuel, proveniente dalla Nigeria, ha pregato per tutti coloro che non sono riusciti a completare il loro viaggio fatto di speranza e di tante aspettative per il loro futuro, e ha anche ricordato le famiglie rimaste nella loro patria che non riescono più a riabbracciare i loro cari.


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