Il Consiglio comunale, nel corso della seduta di ieri sera, dopo avere detto “no” a un emendamento dei consiglieri d’opposizione che proponeva una diminuzione delle tariffe, ha approvato con 9 voti favorevoli le aliquote Imu per il 2021, confermando quelle dell’anno scorso. Prima del voto i consiglieri Vincenzo Di Stefano, Cristina Navarra, Mario Polizzi, Aldo Lo Bianco, Marco Failla e Simone Amato hanno abbandonato l’aula “per protestare perché il Consiglio è stato espropriato delle proprie prerogative, vedendosi impedita la possibilità di apportare correttivi al provvedimento”.
Sull’emendamento si era registrato il parere contrario dell’ufficio e dei revisori dei conti, con il ragioniere generale Pino Erba che l’aveva individuato come “causa di un mancato gettito che avrebbe provocato uno squilibrio nel bilancio di previsione” e l’assessore Luca Distefano che aveva confermato “l’impossibilità di una riduzione delle aliquote”. Di Stefano, Navarra, Polizzi e Failla avevano indicato la proposta riduzione, “peraltro contenuta”, come “un segnale alla città, se è vero, come sostiene l’esecutivo, che il Comune è definitivamente uscito dal dissesto”. Sergio Gruttadauria, pur concordando sulla “necessità di un maggiore coinvolgimento dell’assise”, aveva invece ritenuto la conferma delle tariffe “inevitabile affinché il Comune garantisca importanti servizi e interventi”.
La seduta era stata aperta dalla relazione del dirigente dei Lavori pubblici Sebastiano Leonardi sul Social housing, alla luce della nota pervenuta dalla Regione a seguito del parere espresso dall’Avvocatura dello Stato. L’ingegnere Leonardi ha riferito di essere “impegnato nell’acquisizione di alcuni documenti per poter andare incontro alla condizione posta dalla Regione per l’auspicata ripresa dei lavori. La Regione stessa – ha aggiunto – ha richiesto una dettagliata relazione sugli ulteriori eventi, che comunque non ostano al riavvio del programma”.
L’assessore Distefano ha ribadito che si tratta di “un atto gestionale, di competenza dell’ufficio”, e che l’obiettivo dell’Amministrazione è che “si salvaguardi il finanziamento garantendo la piena legalità dell’intero procedimento”. Tante le richieste di chiarimenti avanzate dai diversi consiglieri, da Aldo Grimaldi, ad Andrea Bizzini, a Roberto Gravina, a Simone Amato, a Sergio Gruttadauria, tutti preoccupati dal rischio che si perda il consistente finanziamento pubblico (8 milioni) e incentrati, sia pure con interventi dai toni diversi, sull’esigenza che si esca dalla situazione di “impasse”.
Vincenzo Di Stefano, Cristina Navarra, Marco Failla, Aldo Lo Bianco e Mario Polizzi, nel sottolineare “la necessità di un’armonia fra risorse pubbliche e private investite”, hanno accusato l’Amministrazione di “pilatismo, per essersi lavata le mani di fronte a una vicenda che imponeva, invece, un’assunzione di responsabilità politica anche nel dare direttive al dirigente per rendere esecutiva la mozione votata dal Consiglio”.
Infine, su iniziativa del presidente Massimo Alparone, il civico consesso ha espresso la propria vicinanza all’assessore e consigliere Vincenzo Gozza per la scomparsa del padre.