“La sanità siciliana è in ginocchio. I presidi territoriali sono in ginocchio per carenze strutturali, reparti a mezzo servizio, mancanza di personale medico e sanitario. L’esempio, in negativo, dell’ospedale ‘Gravina’ di Caltagirone è emblematico di come siano stati trascurati questi presidi abbandonati a loro stessi”. Lo dice il segretario del Partito Democratico della Sicilia, Anthony Barbagallo, che stamattina si è recato, assieme ai deputati regionali Nello Dipasquale e Giuseppe Arancio, alla manifestazione indetta dal sindacato Nursind per sollevare l’attenzione sul nosocomio di Caltagirone.
Al presidio erano presenti anche Fabio Roccuzzo, candidato sindaco della coalizione Caltagirone che Verrà, e Paolo Crispino, segretario del circolo cittadino, oltre che diversi consiglieri comunali. “Siamo stanchi della politica degli annunci del presidente Musumeci – ancora Barbagallo -. Qui servono atti immediati per fornire servizi sanitari adeguati a partire da un accordo con i medici di famiglia che in altre regioni, come il Veneto, hanno consentito di ottenere risultati concreti alla cittadinanza”.
“Il problema dei pronto soccorso senza personale medico e infermieristico è una urgenza non più rinviabile – afferma Dipasquale -. La cosa assurda è che ci sono pure le risorse ma il governo regionale è riuscito a lasciare i reparti sguarniti a Caltagirone come a Ragusa e in altre realtà. Il governo regionale dovrebbe cambiare il presidente e l’ultima cosa da fare è quella di riportare alla guida dell’assessorato alla Salute Ruggero Razza. Il Partito democratico annuncia battaglia in tutte le sedi, a partire innanzitutto da quella parlamentare con la richiesta di audizioni – afferma il parlamentare regionale dem Giuseppe Arancio – in commissione Sanità, alla quale chiederemo anche di avviare una attività ispettiva recandosi direttamente al Gravina di Caltagirone”.