CALTAGIRONE – Il 29 giugno, solennità dei Santi apostoli Pietro e Paolo. La Comunità diocesana calatina si radunerà alle ore 18.30, nella Cattedrale di “San Giuliano” , per una Solenne Concelebrazione eucaristica durante la quale farà memoria di due apostoli e due personaggi diversi, ma entrambi fondamentali per la storia della Chiesa del I secolo, così come nella costruzione di quelle radici dalle quali si alimenta la fede cristiana. In quell’occasione il vescovo di Caltagirone, Mons. Calogero Peri, il presbiterio e tutta la Comunità diocesana calatina rivolgeranno il loro affettuoso augurio a Mons. Vincenzo Manzella, vescovo emerito di Cefalù, in occasione del 30° anniversario di ordinazione episcopale. Mons. Vincenzo Manzella fu eletto vescovo di Caltagirone il 30 aprile 1991. Ricevette l’ordinazione episcopale il 29 giugno dello stesso anno dal cardinale Salvatore Pappalardo, arcivescovo metropolita di Palermo. Coconsacranti arcivescovi furono: mons. Vittorio Luigi Mondello, suo predecessore a Caltagirone, e mons. Giuseppe Costanzo, arcivescovo metropolita di Siracusa. Prese possesso della diocesi il successivo 21 luglio. Il 17 settembre 2009 fu trasferito presso la diocesi di Cefalù, di cui prese possesso il successivo 14 novembre. La solenne Eucaristia, presieduta dallo stesso mons. Manzella, sarà concelebrata anche dai tanti sacerdoti diocesani, molti dei quali festeggeranno il loro anniversario di ordinazione presbiterale. Tra questi don Francesco Brancato, don Pino Casanova, e don Franco Messina che celebreranno il loro 25°.
«Celebrare eventi, anniversari, giubilei – afferma il vicario generale don Gianni Zavattieri – è come sentire il bisogno di attingere alla memoria per recuperare il senso delle cose importanti vissute; è come volere rimettere ordine nella propria piccola storia e nella propria vita, raccordandolo ai luoghi, ai tempi e alle persone con cui si cammina come comunità, come popolo. Non solo, dunque, ricordi occasionali da fare scorrere sul calendario delle piccole vanitose narrazioni, ma bisogno di tornare alle radici e alle motivazioni che hanno determinato scelte e decisioni esistenziali. Per questo per noi credenti, sacerdoti o laici, maschi e femmine, celibi o coniugati, giovani o vecchi, diventano “festa” da condividere nella gioia e nella condivisione della gioia e della gratitudine a Dio e ai fratelli. Perché di questa grata consapevolezza si nutre la scoperta quotidiana dei preziosi doni che la vita continua a farci, e che in questo consiste il Grazie infinito e sincero da rivolgere al Padre di ogni bene e da scambiare senza stancarsi con coloro che abbiamo incontrato, ci hanno generato e accompagnato standoci accanto e affollano la nostra vita, il nostro passato e il nostro futuro.
Tessendo tutti insieme quella cosmica trama di prossimità che rende possibile e bello volersi ogni Bene possibile. E cercarlo senza stancarsi. Nel mistero dell’Amore e dell’amarsi, dell’accogliersi e stimarsi troviamo infine il Sommo perché di un Dio che ha voluto per sé il nome di Amore. Tanta festa trova in questo le sue mille ragioni per dire Grazie». La celebrazione avrà luogo con concorso limitato di fedeli e sarà trasmessa in diretta streaming nei canali social della Diocesi.
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