“Ricoprire la seconda carica del governo cittadino è per me motivo dorgoglio, ma anche di grande responsabilità. Mi adopererò per essere il presidente di tutti e per assolvere a questo ruolo nel migliore dei modi”.
Queste le parole pronunciate da Francesco Incarbone subito dopo la sua elezione a presidente del Consiglio comunale, avvenuta durante la seduta d’insediamento dell’assise.
A Incarbone, il più votato nella lista di Forza Italia, sono andati 13 voti; 11 le schede bianche. Eletto pure il vicepresidente: si tratta di Marco Failla (“Il Quadrifoglio”), il consigliere più votato alle ultime amministrative, che per questo aveva presieduto la parte iniziale della seduta, manifestando “forte emozione” per l’onore accordatogli dai cittadini, come già fatto due volte in passato col proprio padre. A Failla sono andate 13 preferenze di altrettanti consiglieri del centrodestra; 10 a Ivana La Pera, una scheda bianca.
Sull’elezione del vicepresidente si è registrata la proposta, avanzata dai consiglieri che sostengono la Giunta, attraverso l’intervento di Vincenzo Di Stefano, di “trovare convergenza sul nome di una donna, anche se si dovesse trattare di una rappresentante del centrodestra, perché le donne sono portatrici di valori e sensibilità che possono dare un sicuro ed elevato contributo all’assise”. La proposta è stata, però, considerata “fuori tempo massimo” dall’opposizione all’Amministrazione che, con Sergio Gruttadauria, ha comunque ritenuto che “un terreno su cui sperimentare il dialogo per valorizzare una o più presenze femminili potrà essere quello dell’elezione dei vertici delle commissioni”.
La seduta era stata aperta dal giuramento dei consiglieri eletti: Marco Failla, Vincenzo Di Stefano, Fabio Interlandi, Francesco Incarbone, Valentina Messina, Francesco Alparone, Luca Distefano, Antonino Montemagno, Gaetano Cardiel (subentrato alla dimissionaria Patrizia Alario, designata assessore), Selenia Tutone, Stefano Marchese, Luigi Failla, Ivana La Pera, Francesco Lo Piccolo, Filippo Cillia, Claudio Panarello (al posto del dimissionario Piergiorgio Cappello, anch’egli assessore) Luigi D’Avola (subentrato a Lara Lodato, assessore), Mario Polizzi, Pia Giardinelli, Gesualdo Grimaldi, Giuseppe Rabbito, Francesco Caristia, Greta Bonanno e Sergio Gruttadauria (in Consiglio in quanto candidato a sindaco più votato dopo l’eletto sindaco Fabio Roccuzzo). Dopo l’esame delle condizioni di eleggibilità, la convalida degli eletti e l’esame delle possibili incompatibilità, era stata la volta del giuramento del sindaco Fabio Roccuzzo, con la successiva comunicazione, da parte del primo cittadino, della composizione della Giunta municipale.
Costituiti due grandi gruppi consiliari: “Caltagirone che verrà”, formato dai 10 consiglieri che supportano l’Amministrazione (Bonanno, Cardiel, D’Avola, Di Stefano, Luigi Failla, Giardinelli, Interlandi, Lo Piccolo, Panarello e Polizzi), che ha indicato in Vincenzo Di Stefano il proprio presidente, e “Uniti per il centrodestra” (Montemagno, Incarbone, Rabbito, La Pera, Luca Distefano, Marchese, Tutone, Messina, Gruttadauria, Caristia, Cillia e Alparone), che ha nominato quale presidente Sergio Gruttadauria. Quest’ultimo ha anticipato che sarà posta in essere “un’opposizione costruttiva, che anteporrà in ogni scelta i reali interessi della città”. Anche Luca Distefano ha insistito su questo concetto, rivendicando all’Amministrazione uscente “i tanti risultati ottenuti specie in materia di bilancio e di finanziamenti pubblici”. Infine, Aldo Grimaldi si è detto fiducioso nella possibilità di “individuare le strade migliori per far correre la città”.
Insediato nuovo Consiglio comunale di Caltagirone. Incarbone eletto presidente, Failla vice
lunedì 08 Novembre 2021 - 19:03
0 commenti
Commenta