Sarà riqualificata l’area prospiciente la Basilica di San Giacomo con l’abbattimento dell’antiestetica canonica e i successivi lavori sul sagrato

Semaforo verde per l’avvio della riqualificazione dell’area prospiciente la Basilica di San Giacomo, comprendente il Largo San Giacomo e il sottostante tratto iniziale di Via Duca degli Abruzzi, con l’abbattimento dell’antiestetica canonica, che così “libererà” l’area in questione, consentendo i lavori sul sagrato della Basilica del Santo Patrono. Si tratta di una procedura avviata dalla precedente Amministrazione comunale cui la Giunta Roccuzzo ha dato continuità, in accordo e sinergia con la Diocesi.
Nella seduta di ieri sera il Consiglio comunale ha approvato con 10 voti favorevoli e 5 astenuti la ratifica della modifica (con un emendamento della prima commissione, presieduta da Ivana La Pera, condiviso dall’Amministrazione) alla dichiarazione d’intenti del 2 marzo 2020 fra l’Amministrazione comunale, la Diocesi di Caltagirone e la Parrocchia di San Giacomo, che introduce novità nell’allocazione della nuova canonica, ma che lascia ferma l’eliminazione dell’attuale per mettere in risalto la Basilica, la cui vista oggi è nascosta da quel manufatto. In particolare il Comune, anziché costruire la nuova canonica, come originariamente previsto, nell’area di via Duca degli Abruzzi posta di fronte all’attuale canonica, ha concordato con la Curia la compensazione di un contributo di 140mila euro con cui sarà ristrutturato un immobile, già di proprietà della Diocesi, che è di proprietà della stessa e che verrà adibito a canonica. Il Comune attingerà a due diverse fonti di finanziamento: fondi (393mila euro) assegnati dal ministero dell’Interno per la rigenerazione urbana e che serviranno per la demolizione, e un mutuo di un milione di euro già incamerato e accantonato da oltre 10 anni e che sarà utilizzato per dare forma e sostanza agli interventi di riqualificazione successivi.
Sull’argomento ha relazionato il sindaco Fabio Roccuzzo. Tutti d’accordo sull’utilità dell’abbattimento della vecchia e antiestetica canonica. Le uniche diversità di vedute, tradottesi nella loro astensione, hanno riguardato i consiglieri di centrodestra che, come rilevato da Luca Distefano, Aldo Grimaldi, Marco Failla e Valentina Messina, hanno lamentato il mancato, preventivo coinvolgimento dell’assise. Favorevoli senza se e senza ma, invece, come esplicitato da Vincenzo Di Stefano, i consiglieri che sostengono l’esecutivo.
Inoltre, nella seduta di ieri l’assise, dopo l’approvazione dei verbali delle sedute precedenti, ha dato il via libera alla ratifica (necessaria, vista l’assenza di bilancio) di due delibere di Giunta riguardanti variazioni di bilancio. Ma mentre sulla prima, come attestato dall’annuncio di voto favorevole di Selenia Tutone, non si sono state contrapposizioni, sulla seconda i consiglieri di centrodestra Luca Distefano, Giuseppe Rabbito e Marco Failla hanno proposto un rinvio per consentire lo scorporo dal provvedimento, e di conseguenza la trattazione a sé stante, della variazione riguardante le somme previste per gli emolumenti ad amministratori, consiglieri e revisori dei conti. Ma, dopo una sospensione proposta da Mario Polizzi, le divergenze di opinioni sono rimaste immutate, sfociando nell’ok espresso dai 9 consiglieri di centrosinistra a fronte di 4 no e un astenuto. Esitata favorevolmente, infine, la ratifica di un’altra delibera di Giunta relativa al fondo perequativo degli enti locali per il 2020.
In apertura di lavori il Consiglio, attraverso alcune comunicazioni, aveva puntato i riflettori sulla sicurezza nel centro storico, ritenuta prioritaria da Vincenzo Di Stefano (da lui un plauso all’Amministrazione per le iniziative assunte), sugli aspetti procedimentali precedenti e successivi alla Scala illuminata 2022, sulla sicurezza in via Cariddi e sul Premio “Maria Marino” (Luca Distefano, secondo il quale sarebbe stata disattesa la volontà del donatore), sullo stato del procedimento “relativo a due importanti opere – lo stadio e gli arredi del palazzetto “Don Pino Puglisi” – finanziate dalla Regione” (Antonio Montemagno) e sul “caro energia”, con Aldo Grimaldi che aveva chiesto “una riduzione dei costi pure negli edifici comunali”.
Il sindaco Roccuzzo aveva replicato sostenendo “l’assoluto rispetto della volontà testamentaria sul Premio Marino”, annunciando verifiche per ciò che attiene alla Scala e la Via Cariddi, facendo il punto sui due lavori (prossimi quelli per il “Don Pino Puglisi”, mentre per lo stadio “non c’è ancora il decreto”) e informando, sul caro energia, che “l’Amministrazione è fortemente impegnata nella riduzione delle spese”.

Il sindaco Fabio Roccuzzo sul semaforo verde per l’avvio della riqualificazione dell’area prospiciente la Basilica di San Giacomo: “A breve la gara d’appalto per la demolizione della vecchia canonica, poi il più largo coinvolgimento della città sul progetto che valorizzerà il sagrato e tutto il resto”
“Ringrazio il Consiglio comunale per l’ok al provvedimento, che permette l’impiego di somme di grande utilità e che non graveranno in alcun modo sul bilancio comunale perché si tratta di fondi del ministero dell’Interno per la rigenerazione urbana e di un mutuo già incamerato e accantonato dal 2011. L’abbattimento della canonica ha un altissimo valore strategico e urbanistico perché consentirà di restituire, finalmente, dignità al prospetto della Basilica e di dare il via a un consistente intervento di riqualificazione integrale del sagrato e dell’area di via Duca degli Abruzzi, per di più senza alcun consumo di suolo pubblico ma, al contrario, attraverso lavori di rigenerazione urbana frutto della collaborazione con la Diocesi e i suoi uffici”.
Così il sindaco Fabio Roccuzzo sul semaforo verde – ieri sera, in Consiglio comunale – all’avvio della riqualificazione dell’area prospiciente la Basilica di San Giacomo, comprendente il Largo San Giacomo e il sottostante tratto iniziale di Via Duca degli Abruzzi, con l’abbattimento dell’antiestetica canonica, che così “libererà” l’area in questione, consentendo i lavori sul sagrato della Basilica del Santo Patrono.
“Adesso – aggiunge il primo cittadino – faremo in tempi brevi la gara d’appalto per la demolizione. Ultimato l’abbattimento, daremo vita a un processo di coinvolgimento della città nelle sue diverse articolazioni, a partire dagli ordini e dalle associazioni professionali, e della Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Catania, per dare attuazione al progetto, il più largamente condiviso, di riqualificazione dell’area”.

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