Il nuovo questore di Catania, Bellassai, in visita al Comune di Caltagirone. Nuovo impegno per il controllo del territorio

Il nuovo questore di Catania, Giuseppe Bellassai, è stato stamani a Caltagirone dove, nell’ambito delle visite alle istituzioni locali, accompagnato dal dirigente del locale Commissariato Vincenzo Saitta, ha incontrato, nell’ufficio del primo cittadino (al primo piano del palazzo municipale), il sindaco Fabio Roccuzzo con l’assessore alla Legalità e alla Sicurezza Giuseppe Fiorito, il presidente del Consiglio comunale Francesco Incarbone e il comandante della polizia municipale Renzo Giarmanà.
Il dott. Bellassai si è dichiarato convinto della “necessità di compiere il massimo sforzo, specie in un centro così importante, anche da un punto di vista culturale, come Caltagirone, per dare risposte ai cittadini, che hanno bisogno di sentirci e vederci sempre più vicini, non soltanto sul versante del contrasto alla grande criminalità, ma anche su quello della prevenzione e repressione di quei reati che, seppur definiti piccoli, accrescono la loro percezione di insicurezza e incidono molto sulla loro qualità della vita”. Infine, nel garantire “la massima sensibilità e un costante impegno” nello stare accanto alla comunità calatina, il questore ha sottolineato “l’importanza della prosecuzione delle sinergie fra le varie istituzioni per rendere sempre più efficaci le azioni messe in campo”.
Il sindaco Roccuzzo ha ringraziato il questore, ricordando “i già proficui rapporti di collaborazione esistenti fra l’Amministrazione, la Polizia di Stato, ben rappresentata dal dr. Saitta, tutte le altre forze dell’ordine e l’autorità giudiziaria” e sottolineando come a Caltagirone e nel Calatino occorra vigilare “su quelle che costituiscono due facce della stessa medaglia: la microcriminalità, ma anche una criminalità organizzata spesso appositamente silente in apparenza, ma purtroppo realtà con cui fare i conti”. Il sindaco ha infine ricordato che “nei prossimi mesi sarà fruibile dalla comunità la Masseria Bongiovanni, un bene confiscato alla mafia che l’Amministrazione ha affidato alla Diocesi affinché diventi un luogo di costante pratica della legalità”. Anche il presidente del Consiglio Incarbone ha evidenziato “l’importanza dell’incontro odierno, che conferma i significativi rapporti di collaborazione in atto”, e auspicato che le attività promosse “vadano incontro in maniera sempre più efficace alle richieste di sicurezza dei cittadini”.
A questo proposito l’assessore Fiorito ha rilevato come pure di recente alcune operazioni congiunte, “come per esempio lo sgombero delle aree di sosta nella zona ricompresa tra via Alì e via Tenente Cataldo occupate abusivamente da automezzi, camper e roulotte di proprietà di nomadi, effettuato dalla Polizia municipale con il supporto della Polizia di Stato”, siano “emblematiche di un’attività caratterizzata da una costante collaborazione”.



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