Ospedale a Caltagirone: ora basta! Operatori incatenati, Fabio Roccuzzo: “Il diritto alla salute va tutelato”

CALTAGIRONE – Gli infermieri devono incatenarsi dinnanzi l’ospedale Gravina di Caltagirone per sperare di essere ascoltati da chi governa le sorti della sanità calatina e siciliana. Si arriva anche a questo assurdo, come avvenuto stamani dinnanzi l’ospedale, con gli infermieri professionali del sindacato Nursind che hanno avviato una decisa protesta incatenandosi, lanciando contestualmente una raccolta di firme. Reparti sguarniti, carenza d’organico e problemi irrisolti da tempo sono purtroppo la cartina tornasole della sanità calatina al collasso. “C’è preoccupazione tra i medici, gli infermieri ma soprattutto tra i cittadini – dichiara Fabio Roccuzzo in rappresentanza della coalizione Caltagirone che Verrà – Parliamo del diritto alla salute dei cittadini di un territorio che contempla 15 Comuni e un comprensorio di 150 mila abitanti. L’ospedale di Caltagirone è da sempre stato un punto di riferimento per un territorio vastissimo. Oggi le scelte politiche del Centrodestra lo stanno pregiudicando.

La cardiologia è a rischio chiusura, abbiamo un pronto soccorso con medici e infermieri stoici che fanno turni massacranti anche di 12-18 ore, reparti dove manca anche il personale Osa, oltre a medici e infermieri. Tutto questo è inaccettabile. Per questo abbiamo deciso di sostenere la protesta del Nursind, sindacato che da sempre si fa carico dei bisogni dell’ospedale e della tutela del diritto alla salute. Un diritto che va difeso quotidianamente lottando contro chi danneggia e malgoverna ma anche dinnanzi a chi fa orecchio da mercante e ne diventa complice.

E’ arrivato il momento di dire basta”. Il Nursind ha denunciato la mancanza di oltre 400 infermieri, 477 medici, 200 Oss, 150 ausiliari e oltre 150 coordinatori infermieristici. Alla protesta ha partecipato anche una folta rappresentanza del Partito Democratico, tra cui il segretario regionale on. Antony Barbagallo, il deputato regionale on. Nello Dipasquale, il segretario cittadino Paolo Crispino. Presente anche l’on. Giuseppe Arancio, componente della commissione sanità regionale. Ottenuta un’audizione in commissione Ars.

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