Protesta degli operatori sanitari a Caltagirone. Stamani, il sindacato delle professioni infermieristiche NurSind, ha organizzato un sit-in davanti all’ospedale Gravina di Caltagirone per protestare contro le criticità nell’Asp di Catania che, secondo il sindacato, stanno portando la sanità etnea al collasso.
La scelta della protesta è ricaduta sull’ospedale di Caltagirone perché non solo è il più grande dei presidi dell’Asp, ma rappresenta anche un caso emblematico di centralizzazione delle risorse a scapito del territorio, che al momento soffre l’assenza di una politica attenta per un ospedale che possiede un notevole bacino d’utenza.
Il NurSind in una nota a firma del segretario territoriale Salvatore Vaccaro e del segretario aziendale Nursind, Francesco Di Masi, parla di mancate assunzioni per oltre 100 milioni di euro. Ci sarebbero interi reparti al collasso e viene denunciata la mancanza di oltre 400 infermieri, 477 medici, 200 Oss, 150 ausiliari e oltre 150 coordinatori infermieristici.
Il NurSind ricorda di avere dichiarato lo scorso agosto lo stato di agitazione del personale di comparto senza però avere alcun riscontro.
Alla protesta partecipa anche una folta rappresentanza del Pd, tra cui il segretario regionale Antony Barbagallo, il deputato regionale on. Nello Dipasquale, il segretario cittadino Paolo Crispino e il rappresentante della coalizione “Caltagirone”, che vedrà Fabio Roccuzzo candidato a sindaco. Presente anche l’on. Giuseppe Arancio, componente della commissione sanità regionale.
Il segretario del nursind di Caltagirone Francesco Di Masi ha annunciato che si incatenerà per protesta e resterà in presidio permanente.
Tra le criticità, ricorda ancora il NurSind, la mancata attivazione delle procedure concorsuali interne Asp Catania per l’individuazione dei coordinatori, gravissima disapplicazione normative del contratto dove prevede che bisogna riconoscere 15 minuti per il passaggio di consegne, e l’azzeramento di 20 posti di infermiere.
Lo scopo della manifestazione è quello di scuotere l’opinione pubblica, portando all’attenzione del governo della Regione siciliana e alla politica il disagio degli operatori sanitari e quello della popolazione. La protesta si protrarrà sino a quando non avremo la presenza del Presidente della Regione in qualità di Assessore alla Salute e del Direttore Generale.
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