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Gli alunni del “Secusio” di Caltagirone premiati alla IV Biennale dei Licei Artistici ReNaLiArt. FOTO

redazione caltagirone

Gli alunni del “Secusio” di Caltagirone premiati alla IV Biennale dei Licei Artistici ReNaLiArt. FOTO

domenica 20 Novembre 2022 - 16:24
Gli alunni del “Secusio” di Caltagirone premiati alla IV Biennale dei Licei Artistici ReNaLiArt. FOTO

CALTAGIRONE – Si intitola *“L’abbraccio”* l’opera del *Liceo Artistico “Secusio” di Caltagirone* vincitrice della Menzione Speciale al *ReNaLiArt*, la IV Biennale dei Licei Artistici promossa dal Ministero dell’Istruzione che ha visto la partecipazione di numerosi istituti di tutta la penisola con più di 500 progetti.
Il comitato tecnico scientifico ABiLiArt ha ammesso 141 scuole alla mostra concorso le cui opere si trovano ora esposte a Roma nello spazio Wegil e lo resteranno sino a domani, 19 novembre. Gli alunni della classe 4^ AA, guidati dal prof. Giovanni Modica, hanno ottenuto la Menzione Speciale nella Sezione Design della Ceramica. Una loro rappresentanza ha partecipato alla cerimonia di premiazione, svoltasi il 3 novembre a Roma presso la Sala Aldo Moro del Ministero dell’Istruzione. Ad accompagnarli anche la Dirigente Scolastica, la dott.ssa Concetta Mancuso, che ha espresso grande soddisfazione per l’ottimo risultato raggiunto.
La mostra-concorso di ReNaLiArt <www.renaliart.it/> (Rete nazionale dei Licei Artistici) ha avuto come oggetto l’ideazione, la progettazione e la realizzazione di opere artistiche sul tema: *“Il Futuro”. Ogni creazione autentica è un dono al futuro (Albert Camus, Actuelles II)*. Come si legge nel bando, la pandemia ha lasciato un’eredità difficile da gestire, ma in essa si nascondono anche preziose opportunità. Per questo agli studenti dei Licei Artistici italiani e di ogni scuola d’arte a livello nazionale è stata richiesta creatività e capacità di reinventarsi, affrontando le grandi sfide che questo tempo pone.

*L’opera premiata, “L’abbraccio”*
L’idea progettuale parte dalla non-relazione sociale che la pandemia ha determinato. Il riprendere la normale vita quotidiana viene espressa con un gesto semplice: l’abbraccio. Gli elementi dell’opera sono caratterizzati dalle sagome, semi tronco coniche in faggio tassato tek, di un uomo e di una donna, con teste in acciaio, poggiate su un muro quadrato in pietra di Comiso. L’abbraccio è determinato dalle tre fasce in giallo e viola (colori complementari) che inglobano la composizione. La parete quadrata in pietra di Comiso simboleggia l’elemento Terra che ha un suo ordine ed armonia, elementi che sono stati modificati dalla pandemia e che hanno prodotto sofferenza (la bocciardatura) e separazione nel genere umano. La forma tronco-conica delle figure umane simboleggia il fatto che l’uomo e la donna sono “nel mondo” ma protesi verso il cielo (il triangolo) e proprio per questo si “guardano” oltre il muro ed hanno la speranza di ritrovarsi nell’abbraccio. Nell’abbraccio (fasce in ceramica) il giallo rappresenta la luce, la speranza, la vita che si contrappone alla morte, con il colore viola. Vita e morte hanno lottato, durante la pandemia, ma la luce è stata ed è più forte della morte (le due fasce gialle predominano, in dimensione, quella viola).

*Dettagli sulla realizzazione*
Ad ideare l’opera sono stati alcuni studenti della classe 4^AA del Liceo Artistico “Secusio” ossia Riccardo Amari, Darko Branciforti, Gianluca Pagliazzo, Marco Pistone, Federica Roccuzzo e Luisa Sinopoli. Per la realizzazione sono stati coinvolti la ditta Pace Marmi di Vittoria (per la parte in pietra di Comiso), il sig. Giorgio Abbate di Modica (per la parte in legno), il sig. Filippo Gallo di Vittoria (per la parte in acciaio), il Prof. Emanuele Nicastro e il Prof. Antonio Delfino (per la parte in ceramica).
Al concorso, lo ricordiamo, hanno preso parte pure alcuni studenti della 4BA, insieme ai docenti, Fabio Gullè, Raffaele Cuius, Raffaele Adamo, realizzando l’opera dal titolo “E luce fu!”, una lampada per interni progettata interamente in ceramica. L’opera, che però non ha conquistato nessun riconoscimento, è stata apprezzata lo stesso dalla Giuria e si trova nella mostra delle opere che hanno partecipato al ReNaLiArt.

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